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sul Rebirthing
Il Rebirthing è una pratica di autoguarigione basata sulla Respirazione circolare
Il Rebirthing evolutivo è il mio personale approccio,
creato in oltre vent’anni di attività professionale
In questa pagina troverai tutte le informazioni
su questa potente pratica di trasformazione fisica ed emotiva.

Disponibile in tutte le librerie
e on line su:
www.gruppomacro.com/prodotti/rebirthing-evolutivo
Le origini del Rebirthing sono molto antiche. Si trovano infatti tecniche simili alla “respirazione circolare” negli esercizi di respirazione dello Yoga (pranayama) e in alcune pratiche purificatrici del Taoismo.
Nei primi anni 70, l’americano Leonard Orr praticando la respirazione circolare immerso in una vasca di acqua calda ebbe una profonda esperienza a livello fisico ed emozionale che interpretò come l’aver rivissuto il trauma della propria nascita.
Egli intuì l’enorme potenziale terapeutico di questa tecnica e, dopo averne adattato le caratteristiche alla cultura occidentale, iniziò a praticarla in California sotto il nome di “REBIRTHING” (appunto “rinascita”).
Inizialmente le sedute venivano eseguite immersi in vasche di acqua calda per ricreare l’ambiente intrauterino ma poi si scoprì che la respirazione circolare dava ottimi risultati anche praticata a “secco”.
Ci si rese conto inoltre che solo poche persone rivivevano l’esperienza della propria nascita e che l’effetto principale di questa tecnica era quello di far riaffiorare e sciogliere i blocchi emozionali accumulati a livello inconscio.
Rimase però il termine “Rebirthing” ad indicare il profondo cambiamento che questa pratica poteva apportare alla propria vita favorendo una vera e propria “rinascita interiore”.
LE SCUOLE DI REBIRTHING
Da allora numerose scuole hanno diffuso questa tecnica di respirazione in tutto il mondo con approcci e denominazioni differenti (Vivation, Respirazione Olotropica, Transformational Breath, ecc..).
Negli anni 80, uno dei primi ad introdurre il Rebirthing in Italia fu lo psicologo milanese dott. Filippo Falzoni Gallerani, il quale sviluppò tale metodo in linea con i principi della Psicologia Transpersonale e fondò l’ARAT (Associazione Rebirthing ad Approccio Transpersonale).
Nel percorso di Rebirthing Evolutivo® propongo tale tecnica integrando tutta l’esperienza accumulata negli ultimi 15 anni di attività professionale nel campo della respirazione.
Al giorno d’oggi ansia e attacchi di panico colpiscono un’ampia fascia della popolazione e la scienza ufficiale generalmente affronta il problema con psicofarmaci ottenendo incerti risultati. L’esame di tutti i casi incontrati, dimostra che la sintomatologia che innesca il panico ha moltissimi punti in comune con le sensazioni indotte dall’iperventilazione. E’ sufficiente infatti un breve periodo di tensione psicologica per indurre soggetti sensibili ad una respirazione incompleta, a cui seguirà poi una grande predisposizione a fenomeni di iperventilazione spontanea, causati dai tentativi dell’organismo di ristabilire una respirazione libera.
Quando fenomeni catartici prendono il controllo della coscienza la stragrande maggioranza degli individui, inconsapevole dell’alterazione del respiro che ha innescato il meccanismo, si irrigidisce con reazioni difensive che aumentano la tensione e generalmente portano a stati ipocondriaci. Il soggetto ha inconsciamente paura di respirare liberamente, teme che lasciandosi andare potrebbe perdere il controllo. A volte è sufficiente un solo episodio di panico perché si inneschi la paura che il sintomo si manifesti di nuovo e questo paralizza le attività con immaginabile sofferenza psicologica.
Generalmente nei ricoveri di “Pronto Soccorso” l’intervento è limitato all’uso di ansiolitici e la terapia più comune è la somministrazione di antidepressivi. Quanto accade in queste situazioni, avrebbe invece rapida soluzione se l’attenzione fosse volta alla radice del problema, ossia lavorando sulla respirazione stessa. Invece di ridurre la respirazione con dei farmaci, si dovrebbe riconoscere che essa stessa é il sistema di cura naturale attuato dall’organismo e che la guarigione viene dal favorire questo fenomeno, senza temerne le momentanee manifestazioni fisiche ed emotive, che sono parte integrante del processo di liberazione.
Respirare profondamente seguiti da una guida esperta, permette di superare rapidamente il momento d’ansia. Il soggetto riconosce che il respiro non può essere dannoso e comprende che le sensazioni di formicolio e parestesia che accompagnano l’esperienza sono naturali risposte dell’organismo precedentemente mantenuto in stato di subventilazione. Un ciclo respiratorio completo termina con piacevolissime sensazioni di rilassamento e pace e si può constatare che i sintomi momentaneamente riemersi durante la seduta, non si manifesteranno più nelle sessioni successive.
I medici spesso hanno poca dimestichezza con i fenomeni psichici associati alla respirazione: quando prendono in considerazione il respiro ne guardano più gli aspetti patologici che le proprietà terapeutiche. Si constata spesso in alcuni di loro idee imprecise e preconcette per quanto concerne i fenomeni associati all’iperventilazione. Si crede comunemente che respirando “troppo” si induca una serie di sintomi legati ad alcalosi e tetania e che queste sensazioni inducano ansia e panico.
E’ di estrema importanza veder chiaro in questo campo, se si vogliono risolvere i problemi di tanti individui che soffrono di tali disturbi, mitigati solo temporaneamente dagli psicofarmaci. Chi sperimenta questa tecnica, dopo poche sessioni, non soffre più di alcun sintomo di iperventilazione anche respirando profondamente e a lungo, al contrario prova sensazioni di lucidità e benessere alle quali segue la totale scomparsa dell’ansia.
Il rapporto tra respirazione ed emozioni represse, appare chiarissimo quando vediamo una persona che tesa e contratta durante la prima fase di una seduta, si libera istantaneamente da ogni rigidità appena entra in contatto cosciente con le proprie emozioni represse. Purtroppo la medicina tradizionale non conosce ancora pienamente le potenzialità terapeutiche del Respiro Circolare (Rebirthing) mentre sarebbe di grande beneficio collettivo l’introduzione di questa tecnica, come il più comune degli interventi.
Tratto da un articolo del dott. Falzoni Gallerani
La respirazione è una funzione essenziale alla nostra sopravvivenza in quanto assicura l’ingresso nell’organismo di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica. Essa consiste in un ciclico alternarsi di inspirazioni ed espirazioni il cui ritmo è regolato da complessi meccanismi nervosi. Esistono tre tipi principali di respirazione:
- Respirazione alta o clavicolare: quando sono soprattutto i muscoli del collo, ad attivare le parti superiori dei polmoni.
- Respirazione media o intercostale: quando sono impegnate soltanto le parti centrali dei polmoni.
- Respirazione bassa o diaframmatica: quando sono attivate soprattutto le parti inferiori dei polmoni, mentre le parti superiori e centrali rimangono meno attive.
Per le normali funzioni quotidiane la respirazione migliore è quella diaframmatica. Essa esercita una forma di auto-massaggio su tutti gli organi interni che ha benefici effetti sulla circolazione linfatica e sulla psiche. Con la tecnica del Rebirthing si ha invece una respirazione totale in cui tutte le parti dei polmoni sono coinvolte. Tale respirazione elimina velocemente le scorie metaboliche e aumenta i tassi di concentrazione di ossigeno nel sangue e nei tessuti, depurando l’organismo e rallentando i processi di degenerazione cellulare.
PERCHÉ DURANTE UNA SEDUTA DI REBIRTHING POSSONO AVVENIRE SBLOCCHI EMOZIONALI?
Se per fenomeni fisici macroscopici come la tetania ciò che avviene durante una seduta di rebirthing può essere spiegato facilmente da un punto di vista biochimico, non è altrettanto facile spiegare tutti quei fenomeni psichici ed emotivi che sono proprio la caratteristica della tecnica. Durante una seduta di rebirthing, il piano di coscienza è decisamente diverso da quello che ben conosciamo ma non si tratta di differenze quantitative (riduzione dello stato di veglia o incoscienza) perché ci si rende conto di essere vigili ed in contatto con la realtà fisica, bensì qualitative e pertanto non spiegabili altrimenti come “altri” stati di coscienza. Inoltre, non è raro avere delle vere e proprie visioni ed è stupefacente come esse abbiano un senso nell’ambito di un percorso psicologico che caratterizza la o le sedute e che nelle sedute di gruppo, a volte, non riguarda un singolo soggetto.
LA RESPIRAZIONE CIRCOLARE È PERICOLOSA?
No, le momentanee sensazioni prodotte dalla respirazione circolare sono passeggere e affatto pericolose, per cui possiamo respirare a volontà senza pericolo. Si deve ricordare che più di una data percentuale di ossigeno non è possibile immagazzinare. In caso di iperventilazione infatti la concentrazione di ossigeno nel sangue aumenta dal 95% al 96%. Con l’iperventilazione si provoca piuttosto il calo dell’anidride carbonica (ipocapnia), ma quando la concentrazione d’anidride carbonica scende al di sotto di una certa soglia l’emoglobina non rilascia più ossigeno. Il calo dell’ossigeno fa nuovamente aumentare l’anidride carbonica e a questo punto l’emoglobina di nuovo rilascia l’ossigeno. In questo modo, comunque si respiri, c’è sempre una autoregolazione verso l’omeostasi.
Tratto dal libro “Rebirthing Transpersonale” del dott. Falzoni Gallerani
Dopo un colloquio iniziale, la persona viene fatta distendere su di un lettino con il corpo completamente rilassato e sotto la guida del Rebirther, inizia ad eseguire la tecnica di “Respirazione Circolare“.
Già dopo i primi minuti si avvertirà un formicolio più o meno intenso in varie parti del corpo (mani, piedi, viso, ecc..) e man mano che si continua a respirare (ma solo nelle prime sedute) le sensazioni fisiche possono aumentare di intensità, variando da persona a persona.
Tutto ciò è del tutto normale e non deve spaventare, perché a questo punto infatti, le difese e le resistenze che abbiamo a livello inconscio si abbassano e ciò fa liberare quelle emozioni (paura, rabbia, sofferenza, ecc..) che normalmente tendiamo a reprimere. C’è chi potrà avere un pianto liberatorio o dare libero sfogo ad un urlo di rabbia o chi semplicemente cadrà in uno stato di profonda rilassatezza.
Alla fine di un ciclo respiratorio completo, (che può durare da circa 30 minuti a più di un’ora), la respirazione tornerà ad essere normale e ci si troverà in uno stato di profondo benessere e pace. A volte durante la seduta possono riemergere ricordi, immagini o emozioni diverse e compito del rebirther è di assistere colui che respira con empatia, professionalità ed amorevolezza.
È altrettanto importante ricordare che ogni seduta di Rebirthing è una cosa a sé, come unico è ognuno di noi con la sua storia, per cui non si devono avere aspettative ma è bene lasciarsi andare alle emozioni e alle reazioni che il corpo e la psiche fanno riemergere di volta in volta.
Riguardo alle reazioni fisiche che emergono in una seduta di Respiro circolare e al concetto di iperventilazione che spesso viene associato al Rebirthing è necessario fare chiarezza perché, sia in ambito medico ma spesso anche tra operatori olistici, non si ha una visione completa di tale pratica.
È vero che in certi casi, nelle prime sedute possono emergere reazioni fisiche intense quali formicolio e irrigidimento anche intenso ma esse fanno parte del normale processo di purificazione fisica ed emotiva e non vanno viste come effetti collaterali. Al contrario tali sintomi, che sono sempre passeggeri e generalmente avvengono solo nelle prime sedute, sono i segnali che il respiro sta lavorando profondamente per liberare i nostri blocchi ed infatti, una volta liberate le emozioni negative trattenute, spariscono lasciando uno stato di profondo benessere e rilassamento.
Ciò che avviene in una seduta di respiro circolare però, non è spiegabile solamente analizzandolo da un punto di vista fisiologico ma va compreso anche da un punto di vista emozionale ed energetico. Se ci limitiamo ad una visione strettamente fisiologica infatti, il fenomeno di tetania (irrigidimento del corpo) deriva dall’iperventilazione (ossia l’aumento degli atti respiratori) che porta, non solo maggior ossigeno all’organismo ma soprattutto, una notevole riduzione dell’anidride carbonica. Da questo, deriva una diminuzione dell’acidità nel sangue (aumento del pH), condizione che viene detta “alcalosi” che porta a sua volta il fenomeno della “tetania” (irrigidimento e contrazione muscolare).
Qui si ferma la visione fisiologica, che non riesce a spiegare ciò che avviene in seguito ma comprensibilmente, considera questi stati dannosi o pericolosi. Per comprendere il processo del Rebirthing, bisogna andare oltre il concetto che abbiamo di iperventilazione. Una visione solamente scientifica non può spiegare infatti perché, durante una seduta, la tetania e ogni tipo di rigidità si sciolgono nel momento esatto in cui la persona si lascia andare alle proprie emozioni, ad esempio con un pianto liberatorio, perdonando qualcuno, accettando la rabbia o la paura che sono emerse.
È tutto il qui il segreto. Nel contesto di una seduta di Rebirthing, dove il respiro è intenso ma anche rilassato e soprattutto consapevole, non c’è pericolo a respirare senza pause, anche per lungo tempo. Attraverso questa pratica, la parola “iperventilazione” perde il significato negativo che gli viene attribuito normalmente. Una maggiore respirazione infatti è la chiave per liberare i blocchi emozionali e la tetania è solo una resistenza momentanea a tale processo. Logicamente, affinché la tecnica sia efficace deve essere svolta in un contesto appropriato, con la giusta assistenza e da una persona consapevole di ciò che sta facendo.
La prova diretta e inconfutabile sono le migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo che hanno provato in prima persona la respirazione circolare. Io stesso, in oltre 15 anni di attività professionale ho avuto modo di sperimentarlo quotidianamente, non solo senza problemi di alcun tipo ma aiutando le persone in un processo di auto guarigione fisica ed emotiva che spesso porta ad una trasformazione importante della propria vita.
Questo articolo è del dot. Filippo Falzoni Gallerani, ideatore del Rebirthing Transpersonale.
La meditazione, l’introspezione, l’autoindagine, l’attenta osservazione dei processi coscienziali e mentali sono certamente i mezzi con cui l’uomo può districarsi dai vincoli dei condizionamenti di un vivere meccanico e vuoto. Gesù diceva: «La Verità vi renderà liberi» e «il Regno dei Cieli è dentro di voi». La filosofia (l’amore per la conoscenza), la capacità di dare senso all’esistenza, lo sviluppo dell’intelligenza e della comprensione, l’attenta investigazione della Verità è certamente l’aspetto più importante della vita interiore dell’individuo. Da ciò nasce la capacità di amare la vita. Nell’uomo è insito un programma teso allo sviluppo del potenziale per la realizzazione di serenità e pienezza. L’intelligenza intuitiva da cui si attinge la conoscenza diretta appartiene ai livelli transmentali, che trascendono cioè il pensiero razionale.
È con gli occhi dell’anima che l’anima prende coscienza di sé. Solo la conoscenza dell’anima e l’armonia ci donano la capacità di vivere pienamente una vita creativa e spontanea. Questa conoscenza non è prodotto dell’accumulo di informazioni, dati e speculazioni intellettuali, ma risveglio della coscienza di sé, e accesso a stati non ordinari di consapevolezza, ovvero a nuovi livelli di comprensione. Gli sforzi dell’io e le strategie del pensiero sono inutili nel processo del risveglio. La Grazia, la visione intuitiva e la pienezza giungono a noi quando la mente tace e l’io si dissolve nella consapevolezza. È proprio per facilitare l’induzione di stati non ordinari e il risveglio della consapevolezza che le tecniche di respirazione proposte dal Rebirthing Transpersonale si rivelano particolarmente opportune ed efficaci.
Nella pratica del respiro intenso si entra in contatto con sensazioni immediate e la mente può liberarsi facilmente dai giochi circolari del pensiero, focalizzandosi sul fluire delle sensazioni, che sono spesso intense e coinvolgenti. L’alterazione momentanea dello stato di coscienza favorisce l’allentarsi delle difese dell’io, ed è possibile prendere contatto con le dimensioni inconsce e superconsce. Ottenuto dapprima uno sblocco bioenergetico, l’atteggiamento introspettivo favorisce l’emergere di profondi stati contemplativi. Dalla coscienza del “testimone” che osserva il fluire dei mondi creati dalla mente, e dal suo immedesimarsi in sé nel Sé, si raggiunge l’ineffabile stato non-duale d’Unità con il Tutto.
L’accesso allo stato di risveglio e al silenzio mentale, oltre il quale non ci sono parole per alcuna descrizione, non è un’esperienza rara riservata solo ai praticanti avanzati, ma può manifestarsi a chiunque si ponga nell’auto-osservazione con l’atteggiamento opportuno, e si riscontrano ben evidenti benefici in coloro che raggiungono il fondamento dell’essere in questi momenti ineffabili. Il raggiungimento dei livelli superiori della consapevolezza avviene attraverso un progressivo risolversi dei nodi dei livelli inferiori d’identificazione (con il corpo, gli istinti, le emozioni e il pensiero). Nell’esperienza ultima il “nodo dell’io” è tagliato, ci si congiunge con la natura profonda dell’essere, e una nuova nascita e una nuova vita si dispiegano per noi.
L’ansia, un problema che attualmente colpisce gran parte della popolazione e sul quale c’è ancora poca consapevolezza. Ma di cosa si tratta esattamente? La risposta in realtà è semplice, l’ansia è un’emozione che sentiamo sul corpo. O meglio, un’emozione negativa che stiamo cercando di trattenere e che per questo si scarica sul corpo.
Tutte le volte infatti che proviamo rabbia, paura o sofferenza e cerchiamo di soffocare tali emozioni, queste si manifestano sul corpo attraverso quei sintomi fisici che più o meno tutti conosciamo: peso sul petto, sensazione di mancanza d’aria, respiro bloccato, vampate di calore, ecc.
Le emozioni che creano l’ansia possono derivare dal passato o da situazioni del presente ma i sintomi fisici che sentiamo sono solo la manifestazione sul corpo di ciò che stiamo trattenendo a livello emotivo. Per sciogliere l’ansia è quindi necessario liberare l’emozione che ne è all’origine.
Tutti sappiamo che tra respiro ed emozioni c’è una connessione estremamente diretta. Se siamo sereni il nostro respiro è rilassato, se abbiamo paura il respiro è trattenuto, se proviamo rabbia il respiro diventa irregolare. Per questo motivo, ogni volta che blocco un’emozione negativa, blocco anche il respiro, (da questo deriva la sensazione di mancanza d’aria che si ha durante le crisi d’ansia).
Allo stesso tempo, è vero anche il contrario, ossia che quando sblocco il respiro, sblocco le emozioni trattenute. Durante una sessione di Rebirthing ad esempio, che è un respiro senza pause, intenso e profondo, il vissuto emotivo che in passato abbiamo soffocato, comincia ad affiorare.
Può capitare che si liberi un pianto che avevamo soffocato, una rabbia inespressa o una paura che avevamo nascosto. Se accogliamo ciò che emerge senza resistenza, le emozioni negative si sciolgono e sintomi come ansia o panico spesso spariscono in breve tempo, ripristinando una respirazione corretta e portando un benessere profondo e duraturo.
Cristiano
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sul REBIRTHING
Il REBIRTHING è una pratica di purificazione fisica ed emozionale, basata sul RESPIRO.
Potremmo anche definirlo un metodo di auto guarigione, che aiuta ad entrare in contatto con sé stessi, col proprio inconscio e con la propria anima.
Il REBIRTHING si basa su una tecnica chiamata “RESPIRAZIONE CIRCOLARE” che in modo semplice e naturale, fa emergere tutte le tensioni psicofisiche e le emozioni che abbiamo bloccato a livello inconscio, nell’arco della nostra vita.
Attraverso il respiro, tali emozioni hanno la possibilità di sciogliersi, eliminando così, quei disturbi psicosomatici, di cui spesso sono la causa.
Tra questi abbiamo ansia, attacchi di panico, stati depressivi e tutte le somatizzazioni che derivano da emozioni bloccate.
La RESPIRAZIONE CIRCOLARE utilizzata nel REBIRTHING è una tecnica semplice ma deve essere praticata correttamente e per l’intensità delle reazioni che possono emergere le prime volte, è bene affidarsi ad una persona esperta che abbia seguito un corso specifico.
Il termine “REBIRTHING” significa “RINASCITA”, perché in alcuni casi, durante la respirazione, possono affiorare ricordi o sensazioni legate alla propria nascita, in realtà, nella mia esperienza professionale questo evento è particolarmente raro, ma ogni seduta di Rebirthing è un viaggio unico e diverso per ognuno, un’esperienza intensa e profonda, in cui emerge il nostro mondo interiore.
In questo senso, il termine REBIRTHING ha una valenza ancora più significativa, in quanto attraverso la sua pratica, si possono raggiungere effettivi miglioramenti della salute psicofisica, un maggior equilibrio interiore e si può iniziare un cammino di evoluzione interiore che è una vera e propria RINASCITA.
Il REBIRTHING EVOLUTIVO è il mio personale approccio alla tecnica del REBIRTHING che ho sviluppato in oltre vent’anni di pratica personale e professionale.
Puoi scoprire questo nuovo metodo di autoguarigione e crescita personale con il mio libro edito da Macrolibrarsi Edizioni:
La Respirazione Circolare è la tecnica alla base del Rebirthing Evolutivo ed è una delle pratiche naturali più potenti ed efficaci per sciogliere le emozioni bloccate, le tensioni e lo stress che accumuliamo nell’arco della nostra vita.
Si tratta di una respirazione ampia e cosciente, senza pause tra inspirazione ed espirazione. Il flusso del respiro è profondo, regolare ed il corpo completamente rilassato.
La tecnica è semplice ed intuitiva ma deve essere praticata correttamente per cui è bene affidarsi ad una persona esperta che abbia seguito un corso didattico specifico e con diversi anni di esperienza alle spalle.
BENEFICI DEL RESPIRO CIRCOLARE
Nel panorama delle pratiche olistiche la Respirazione Circolare è una delle tecniche più potenti ed efficaci per affrontare problemi di:
ANSIA
ATTACCHI DI PANICO
STATI DEPRESSIVI
DISTURBI DI ORIGINE PSICOSOMATICA
BENEFICI A LIVELLO FISICO ED EMOTIVO
Il 70% delle nostre tossine è eliminato dalla respirazione. Per questo la respirazione circolare è il più importante strumento di purificazione a nostra disposizione. Esso elimina le tossine, depura l’organismo e rallenta i processi di degenerazione cellulare.
A livello emozionale aiuta a “sciogliere” tensioni, stress, traumi e tutte quelle emozioni negative che abbiamo bloccato inconsciamente, spesso causa di disturbi psicosomatici. Già dopo una sessione di respirazione si può sperimentare un profondo senso di benessere psicofisico e rilassamento.
Il respiro circolare inoltre aiuta ad entrare più in contatto con noi stessi, calmando la mente e portandoci in uno stato di coscienza non ordinario, in cui possiamo sperimentare una profonda sensazione di amore e pace interiore e dove possono emergere intuizioni e comprensioni importanti per la nostra vita.
Le origini del Rebirthing sono molto antiche. Si trovano infatti tecniche simili alla “respirazione circolare” negli esercizi di respirazione dello Yoga (pranayama) e in alcune pratiche purificatrici del Taoismo.
Nei primi anni 70, l’americano Leonard Orr praticando la respirazione circolare immerso in una vasca di acqua calda ebbe una profonda esperienza a livello fisico ed emozionale che interpretò come l’aver rivissuto il trauma della propria nascita.
Egli intuì l’enorme potenziale terapeutico di questa tecnica e, dopo averne adattato le caratteristiche alla cultura occidentale, iniziò a praticarla in California sotto il nome di “REBIRTHING” (appunto “rinascita”).
Inizialmente le sedute venivano eseguite immersi in vasche di acqua calda per ricreare l’ambiente intrauterino ma poi si scoprì che la respirazione circolare dava ottimi risultati anche praticata a “secco”.
Ci si rese conto inoltre che solo poche persone rivivevano l’esperienza della propria nascita e che l’effetto principale di questa tecnica era quello di far riaffiorare e sciogliere i blocchi emozionali accumulati a livello inconscio.
Rimase però il termine “Rebirthing” ad indicare il profondo cambiamento che questa pratica poteva apportare alla propria vita favorendo una vera e propria “rinascita interiore”.
LE SCUOLE DI REBIRTHING
Da allora numerose scuole hanno diffuso questa tecnica di respirazione in tutto il mondo con approcci e denominazioni differenti (Vivation, Respirazione Olotropica, Transformational Breath, ecc..).
Negli anni 80, uno dei primi ad introdurre il Rebirthing in Italia fu lo psicologo milanese dott. Filippo Falzoni Gallerani, il quale sviluppò tale metodo in linea con i principi della Psicologia Transpersonale e fondò l’ARAT (Associazione Rebirthing ad Approccio Transpersonale).
Nel percorso di Rebirthing Evolutivo® propongo tale tecnica integrando tutta l’esperienza accumulata negli ultimi 15 anni di attività professionale nel campo della respirazione.
- Nel vasto panorama delle pratiche olistiche il Rebirthing è una delle tecniche più concrete ed efficaci e può essere un valido aiuto nell’affrontare problemi di:
ANSIA
ATTACCHI DI PANICO
STATI DEPRESSIVI
DISTURBI DI ORIGINE PSICOSOMATICA
La Respirazione Circolare praticata nel Rebirthing ha profondi effetti benefici sia a livello fisico che psicologico.
Il 70% delle nostre tossine è eliminato dalla respirazione. Per questo la respirazione circolare è il più importante strumento di purificazione a nostra disposizione.
Esso elimina le tossine prodotte continuamente dal nostro corpo e quelle che, introdotte da noi in vari modi (farmaci, anestesie subite, tabacco, conservanti, coloranti, ecc..) si sono accumulate negli anni.
L’iper ossigenazione elimina il CO2 e depura le cellule. Praticando regolarmente questa respirazione i processi di degenerazione cellulare, che sono la causa principale dell’invecchiamento, rallentano notevolmente.
A livello psicologico il Rebirthing agisce come antistress, aiutando a “sciogliere” tutte quelle emozioni che abbiamo tentato di “non sentire” (bloccando il respiro) e quindi somatizzato.
Anche gli effetti di una vita frenetica, tesa e stressante vengono attenuati e fastidi ormai ritenuti comuni come ad esempio emicrania, tensioni muscolari, acidità di stomaco spesso scompaiono.
Attraverso il Respiro Circolare il raggio della consapevolezza si espande e si viene a contatto gradualmente con il subcosciente.
Ad esempio è possibile ricontattare emozioni vissute in passato che per qualche ragione sono rimaste sospese nel profondo della persona (paure, rancori, dolori, desideri…).
Il Rebirthing accompagna la persona attraverso un percorso d’integrazione di tutti questi vissuti. C’è una stretta interdipendenza tra respiro e mente, l’una può condizionare l’altra, quindi questo tipo di respirazione conduce ad una maggiore chiarezza e lucidità, aiutandoci ad uscire dalla matassa dei pensieri e permettendo così di ricevere maggiore intuizione e comprensione di sé e della vita.
Spesso durante una seduta emergono profonde ed importanti intuizioni sul nostro vissuto che non sono frutto di un’elaborazione mentale, bensì di uno spontaneo processo di chiarificazione interiore.
NB: Il Rebirthing non è adatto a persone con sintomatologie psicotiche.
Dopo un colloquio iniziale, la persona viene fatta distendere su di un lettino con il corpo completamente rilassato e sotto la guida del Rebirther, inizia ad eseguire un ciclo di inspirazioni ed espirazioni senza pause che si fondono in maniera armoniosa.
Questa particolare tecnica si chiama “respirazione circolare“ ed è la base del Rebirthing.
La tecnica di per sé è semplice ma deve essere precisa (intensità, ritmo, ecc..) per cui è bene affidarsi ad una persona esperta che abbia seguito un corso didattico specifico.
Già dopo i primi minuti si avvertirà un formicolio più o meno intenso in varie parti del corpo (mani, piedi, viso, ecc..) e man mano che si continua a respirare (ma solo nelle prime sedute) le sensazioni fisiche possono aumentare di intensità, variando da persona a persona.
Tutto ciò è del tutto normale e non deve spaventare, perché a questo punto infatti, le difese e le resistenze che abbiamo a livello inconscio si abbassano e ciò fa liberare quelle emozioni (paura, rabbia, sofferenza, ecc..) che normalmente tendiamo a reprimere.
C’è chi potrà avere un pianto liberatorio o dare libero sfogo ad un urlo di rabbia o chi semplicemente cadrà in uno stato di profonda rilassatezza.
Alla fine di un ciclo respiratorio completo, (che può durare da circa 30 minuti a più di un’ora), la respirazione tornerà ad essere normale e ci si troverà in uno stato di profondo benessere e pace.
A volte durante la seduta possono riemergere ricordi, immagini o emozioni diverse e compito del Rebirther è di assistere colui che respira con empatia, professionalità ed amorevolezza.
È altrettanto importante ricordare che ogni seduta di Rebirthing è una cosa a sé, come unico è ognuno di noi con la sua storia, per cui non si devono avere aspettative ma è bene lasciarsi andare alle emozioni e alle reazioni che il corpo e la psiche fanno riemergere di volta in volta.
La respirazione circolare è pericolosa?
No, le momentanee sensazioni prodotte dalla respirazione circolare sono passeggere e affatto pericolose, per cui possiamo respirare a volontà senza pericolo.
Si deve ricordare che più di una data percentuale di ossigeno non è possibile immagazzinare. In caso di iperventilazione infatti la concentrazione di ossigeno nel sangue aumenta dal 95% al 96%.
Con l’iperventilazione si provoca piuttosto il calo dell’anidride carbonica (ipocapnia), ma quando la concentrazione d’anidride carbonica scende al di sotto di una certa soglia l’emoglobina non rilascia più ossigeno.
Il calo dell’ossigeno fa nuovamente aumentare l’anidride carbonica e a questo punto l’emoglobina di nuovo rilascia l’ossigeno.
In questo modo, comunque si respiri, c’è sempre una autoregolazione verso l’omeostasi.
Al giorno d’oggi ansia e attacchi di panico colpiscono un’ampia fascia della popolazione e la scienza ufficiale generalmente affronta il problema con psicofarmaci ottenendo incerti risultati.
L’esame di tutti i casi incontrati, dimostra che la sintomatologia che innesca il panico ha moltissimi punti in comune con le sensazioni indotte dall’iperventilazione.
E’ sufficiente infatti un breve periodo di tensione psicologica per indurre soggetti sensibili ad una respirazione incompleta, a cui seguirà poi una grande predisposizione a fenomeni di iperventilazione spontanea, causati dai tentativi dell’organismo di ristabilire una respirazione libera.
Quando fenomeni catartici prendono il controllo della coscienza la stragrande maggioranza degli individui, inconsapevole dell’alterazione del respiro che ha innescato il meccanismo, si irrigidisce con reazioni difensive che aumentano la tensione e generalmente portano a stati ipocondriaci.
Il soggetto ha inconsciamente paura di respirare liberamente, teme che lasciandosi andare potrebbe perdere il controllo.
A volte è sufficiente un solo episodio di panico perché si inneschi la paura che il sintomo si manifesti di nuovo e questo paralizza le attività con immaginabile sofferenza psicologica.
Generalmente nei ricoveri di “Pronto Soccorso” l’intervento è limitato all’uso di ansiolitici e la terapia più comune è la somministrazione di antidepressivi.
Quanto accade in queste situazioni, avrebbe invece rapida soluzione se l’attenzione fosse volta alla radice del problema, ossia lavorando sulla respirazione stessa.
Invece di ridurre la respirazione con dei farmaci, si dovrebbe riconoscere che essa stessa é il sistema di cura naturale attuato dall’organismo e che la guarigione viene dal favorire questo fenomeno, senza temerne le momentanee manifestazioni fisiche ed emotive, che sono parte integrante del processo di liberazione.
Respirare profondamente seguiti da una guida esperta, permette di superare rapidamente il momento d’ansia.
Il soggetto riconosce che il respiro non può essere dannoso e comprende che le sensazioni di formicolio e parestesia che accompagnano l’esperienza sono naturali risposte dell’organismo precedentemente mantenuto in stato di sub-ventilazione.
Un ciclo respiratorio completo termina con piacevolissime sensazioni di rilassamento e pace e si può constatare che i sintomi momentaneamente riemersi durante la seduta, non si manifesteranno più nelle sessioni successive.
I medici spesso hanno poca dimestichezza con i fenomeni psichici associati alla respirazione: quando prendono in considerazione il respiro ne guardano più gli aspetti patologici che le proprietà terapeutiche.
Si constata spesso in alcuni di loro idee imprecise e preconcette per quanto concerne i fenomeni associati all’iperventilazione.
Si crede comunemente che respirando “troppo” si induca una serie di sintomi legati ad alcalosi e tetania e che queste sensazioni inducano ansia e panico.
E’ di estrema importanza veder chiaro in questo campo, se si vogliono risolvere i problemi di tanti individui che soffrono di tali disturbi, mitigati solo temporaneamente dagli psicofarmaci.
Chi sperimenta questa tecnica, dopo poche sessioni, non soffre più di alcun sintomo di iperventilazione anche respirando profondamente e a lungo, al contrario prova sensazioni di lucidità e benessere alle quali segue la totale scomparsa dell’ansia.
Il rapporto tra respirazione ed emozioni represse, appare chiarissimo quando vediamo una persona che tesa e contratta durante la prima fase di una seduta, si libera istantaneamente da ogni rigidità appena entra in contatto cosciente con le proprie emozioni represse.
Purtroppo la medicina tradizionale non conosce ancora pienamente le potenzialità terapeutiche del Respiro Circolare (Rebirthing) mentre sarebbe di grande beneficio collettivo l’introduzione di questa tecnica, come il più comune degli interventi.
Tratto da un articolo del dott. Falzoni Gallerani
La meditazione, l’introspezione, l’auto indagine, l’attenta osservazione dei processi coscienziali e mentali sono certamente i mezzi con cui l’uomo può districarsi dai vincoli dei condizionamenti di un vivere meccanico e vuoto. Gesù diceva: «La Verità vi renderà liberi» e «il Regno dei Cieli è dentro di voi». La filosofia (l’amore per la conoscenza), la capacità di dare senso all’esistenza, lo sviluppo dell’intelligenza e della comprensione, l’attenta investigazione della Verità è certamente l’aspetto più importante della vita interiore dell’individuo.
Da ciò nasce la capacità di amare la vita. Nell’uomo è insito un programma teso allo sviluppo del potenziale per la realizzazione di serenità e pienezza. L’intelligenza intuitiva da cui si attinge la conoscenza diretta appartiene ai livelli trans mentali, che trascendono cioè il pensiero razionale.
È con gli occhi dell’anima che l’anima prende coscienza di sé. Solo la conoscenza dell’anima e l’armonia ci donano la capacità di vivere pienamente una vita creativa e spontanea. Questa conoscenza non è prodotto dell’accumulo di informazioni, dati e speculazioni intellettuali, ma risveglio della coscienza di sé, e accesso a stati non ordinari di consapevolezza, ovvero a nuovi livelli di comprensione.
Gli sforzi dell’io e le strategie del pensiero sono inutili nel processo del risveglio. La Grazia, la visione intuitiva e la pienezza giungono a noi quando la mente tace e l’io si dissolve nella consapevolezza.
È proprio per facilitare l’induzione di stati non ordinari e il risveglio della consapevolezza che le tecniche di respirazione proposte dal Rebirthing Transpersonale si rivelano particolarmente opportune ed efficaci.
Nella pratica del respiro intenso si entra in contatto con sensazioni immediate e la mente può liberarsi facilmente dai giochi circolari del pensiero, focalizzandosi sul fluire delle sensazioni, che sono spesso intense e coinvolgenti. L’alterazione momentanea dello stato di coscienza favorisce l’allentarsi delle difese dell’io, ed è possibile prendere contatto con le dimensioni inconsce e super consce.
Ottenuto dapprima uno sblocco bioenergetico, l’atteggiamento introspettivo favorisce l’emergere di profondi stati contemplativi. Dalla coscienza del “testimone” che osserva il fluire dei mondi creati dalla mente, e dal suo immedesimarsi in sé nel Sé, si raggiunge l’ineffabile stato non-duale d’Unità con il Tutto.
L’accesso allo stato di risveglio e al silenzio mentale, oltre il quale non ci sono parole per alcuna descrizione, non è un’esperienza rara riservata solo ai praticanti avanzati, ma può manifestarsi a chiunque si ponga nell’auto-osservazione con l’atteggiamento opportuno, e si riscontrano ben evidenti benefici in coloro che raggiungono il fondamento dell’essere in questi momenti ineffabili.
Il raggiungimento dei livelli superiori della consapevolezza avviene attraverso un progressivo risolversi dei nodi dei livelli inferiori d’identificazione (con il corpo, gli istinti, le emozioni e il pensiero).
Nell’esperienza ultima il “nodo dell’io” è tagliato, ci si congiunge con la natura profonda dell’essere, e una nuova nascita e una nuova vita si dispiegano per noi.
NB: Questo articolo è del dot. Filippo Falzoni Gallerani, ideatore del Rebirthing Transpersonale.