FISIOLOGIA DEL REBIRTHING
La respirazione è una funzione essenziale alla nostra sopravvivenza in quanto assicura l’ingresso nell’organismo di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica.
Essa consiste in un ciclico alternarsi di inspirazioni ed espirazioni il cui ritmo è regolato da complessi meccanismi nervosi. Esistono tre tipi principali di respirazione:
- Respirazione alta o clavicolare: quando sono soprattutto i muscoli del collo, ad attivare le parti superiori dei polmoni.
- Respirazione media o intercostale: quando sono impegnate soltanto le parti centrali dei polmoni.
- Respirazione bassa o diaframmatica: quando sono attivate soprattutto le parti inferiori dei polmoni, mentre le parti superiori e centrali rimangono meno attive.
Per le normali funzioni quotidiane la respirazione migliore è quella diaframmatica. Essa esercita una forma di auto-massaggio su tutti gli organi interni che ha benefici effetti sulla circolazione linfatica e sulla psiche.
Con la tecnica del Rebirthing si ha invece una respirazione totale in cui tutte le parti dei polmoni sono coinvolte.
Tale respirazione elimina velocemente le scorie metaboliche e aumenta i tassi di concentrazione di ossigeno nel sangue e nei tessuti, depurando l’organismo e rallentando i processi di degenerazione cellulare.
Perché durante una seduta di Rebirthing possono avvenire sblocchi emozionali?
Se per fenomeni fisici macroscopici come la tetania ciò che avviene durante una seduta di Rebirthing può essere spiegato facilmente da un punto di vista biochimico, non è altrettanto facile spiegare tutti quei fenomeni psichici ed emotivi che sono proprio la caratteristica della tecnica.
Durante una seduta di Rebirthing, il piano di coscienza è decisamente diverso da quello che ben conosciamo ma non si tratta di differenze quantitative (riduzione dello stato di veglia o incoscienza) perché ci si rende conto di essere vigili ed in contatto con la realtà fisica, bensì qualitative e pertanto non spiegabili altrimenti come “altri” stati di coscienza.
Inoltre, non è raro avere delle vere e proprie visioni ed è stupefacente come esse abbiano un senso nell’ambito di un percorso psicologico che caratterizza la o le sedute e che nelle sedute di gruppo, a volte, non riguarda un singolo soggetto.
La respirazione circolare è pericolosa?
No, le momentanee sensazioni prodotte dalla respirazione circolare sono passeggere e affatto pericolose, per cui possiamo respirare a volontà senza pericolo.
Si deve ricordare che più di una data percentuale di ossigeno non è possibile immagazzinare. In caso di iperventilazione infatti la concentrazione di ossigeno nel sangue aumenta dal 95% al 96%.
Con l’iperventilazione si provoca piuttosto il calo dell’anidride carbonica (ipocapnia), ma quando la concentrazione d’anidride carbonica scende al di sotto di una certa soglia l’emoglobina non rilascia più ossigeno.
Il calo dell’ossigeno fa nuovamente aumentare l’anidride carbonica e a questo punto l’emoglobina di nuovo rilascia l’ossigeno.
In questo modo, comunque si respiri, c’è sempre una autoregolazione verso l’omeostasi.
Tratto dal libro “Rebirthing Transpersonale” del dott. Falzoni Gallerani