LA MEDITAZIONE SUL RESPIRO
La meditazione sul respiro è un argomento a me particolarmente caro, con il quale ho cominciato il mio percorso di ricerca. Si tratta di una delle tecniche di meditazione più antiche che precedono l’avvento del Buddhismo, anche se fu proprio il Buddha a riscoprirla 2500 anni fa e diffonderla, come pratica per il risveglio e la liberazione dalla sofferenza.
Il termine sanscrito per indicare la meditazione sul respiro è Anapanasati che significa “concentrazione sull’inspirazione e sull’espirazione”. A differenza del pranayama dello Yoga o del Rebirthing, la meditazione sul respiro non è una tecnica di respirazione e neppure un esercizio fisico.
Si sta semplicemente seduti, in silenzio, osservando nella pancia, il respiro che entra e che esce. Quando inspiriamo la pancia si solleva e quando espiriamo la pancia si abbassa. Continuiamo ad osservare i movimenti dell’addome. In alternativa è possibile sentire il flusso dell’aria sotto le narici, ma personalmente questa modalità mi risulta meno naturale.
Durante la pratica non dobbiamo modificare il respiro, lasciamo che la respirazione sia naturale, così come viene. Non parliamo di concentrazione ma solo di “osservazione consapevole”. Se stiamo sul respiro la mente si calma ed entriamo nel “qui ed ora”.
All’inizio ci perderemo tante volte, arriveranno i pensieri a portaci via e noi dovremo semplicemente tornare sul respiro senza giudicare o agitarci. La meditazione sul respiro è una delle meditazioni più semplici ma per noi occidentali può risultare complicata perché siamo abituati a fare sempre qualcosa.
Anapanasati invece è uno stato completo di “non-fare”. Nessuna visualizzazione, nessuna voce che ci guida, osserviamo il respiro senza pensare ma “semplicemente esistere”. Per questo ci vuole tempo e un po’ di pazienza. Il segreto è farlo senza aspettative, senza un obiettivo. A poco a poco, la mente si purifica e potremo raggiungere quella calma mentale che è la chiave di ogni trasformazione interiore.
Quello che consiglio è cercare di meditare divertendoci prendendola come un gioco, e scopriremo che senza andare da nessuna parte, possiamo vivere un’esperienza molto profonda e ritrovare una pace e una gioia che non pensavamo di avere ma sono sempre state dentro di noi.